15. Verso la “Vita civile”
La proposta di reinterpretazione della Vita civile – avanzata nella prospettiva di una ricostruzione analitica dell’intera traiettoria di pensiero di
Paolo Mattia Doria – rinvia alla questione storiografica, ancora aperta, della definizione dei caratteri del cartesianesimo meridionale tra fine ‘600 e primo ‘700. Già un’analisi puntuale, che muova dalla rilettura delle lezioni accademiche del Caloprese e del Doria (o dell’Ariani) consente di rilevare l’ affermarsi a Napoli – in particolare tramite chiarissimi apporti e «imprestiti» di Malebranche e Nicole – del cartesianesimo dualistico e meccanicistico ampiamente diffuso nella cultura francese secondo-seicentesca. D’altra parte, dagli interpreti napoletani tale cartesianesimo doveva essere ricondotto all’ideale (ad esso estraneo) della preminenza della destinazione «civile» . del sapere e al compito di assicurare l’educazione della fantasia della «moltitudine» ai valori primari della vita associata.