45. L’eredità vichiana nel novecento letterario: Pavese, Savino, Levi, Gadda

Per Benedetto Croce, Vico fu il “secolo decimonono in germe”, e mentre molto si è parlato del Vico precursore di svariate teorie e idee scientifiche anche del secolo passato, poche tracce rimangono all’interno della letteratura italiana novecentesca. L’importanza dell’opera vichiana per grandi scrittori quali Cesare Pavese, Alberto Savinio, Carlo Levi e Carlo Emilio Gadda viene nel presente studio per la prima volta comprovata e discussa.

INDEX

PREFAZIONE
Introduzione
Premessa

  • The Vico wheel goes round and round
  • La crisi della civiltà
  • Joyce
  • Gadda
  • Excursus: Vittorini e Vico
  • Savinio
  • La metafisica e le false religioni
  • Fantasia e memoria
  • La “dipintura”
  • Giganti e bestioni
  • Interpretazione dei miti e della storia
  • Lo sviluppo della lingua
  • L’uomo e la donna
  • II senso etimologico
  • Verso la ventura scienza nuova e il vero cristianesimo
  • Levi
  • Paura della libertà e altri testi
  • II linguaggio
  • Indistinzione e tracce vichiane nel Cristo
  • Paura e coraggio dei miti
  • Pavese
  • Rassegna degli studi
  • Gli anni del liceo (’23-’26) e dell’università (’26-’30)
  • I primi testi
  • 1938, il primo commento esplicito su Vico
  • 1939, Paesi tuoi
  • Tracce sparse di Vico
  • La teoria dei luoghi unici
  • Mito vs poesia, la discesa e le tre lingue
  • Gli attimi estatici e la condanna all’identico
  • 1943, rinvii e citazioni nel diario
  • I segni apposti in Sn25, Sn44 e Sn
  • Presenza di Vico negli anni ’44-’46
  • Dialoghi con Leucò
  • 1948
  • II diavolo sulle colline e il contatto con la natura
  • La luna e i falò
  • 1950, II mito
  • Conclusione

45. L’eredità vichiana nel novecento letterario: Pavese, Savino, Levi, Gadda

Autore: Conni-Kay Jørgensen
Alfredo Guida Editore
Studi Vichiani, n. 45
Napoli, 2008
ISBN: 978-88-6042-450-1