Eugenio Colorni e la cultura italiana fra le due guerre
La complessa figura di Eugenio Colorni (1909-1944) è variamente tornata, nel corso degli anni, al centro dell’attenzione degli studiosi, che attraverso saggi biografici, àrticoli e raccolte antologiche ne hanno indagato l’itinerario politico antifascista e la riflessione europeista. Costretto dal regime al confino, Colorni fu tra gli estensori, insieme con Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, del cosiddetto “Manifesto di Ventotene”, documento fondamentale nel percorso verso l’integrazione europea. Poche sono state, invece, le trattazioni che hanno cercato di entrare nel merito del suo pensiero filosofico, inquadrandone le fonti, il contesto storico e l’elaborazione teorica. Il convegno organizzato a Milano il 15-16 ottobre 2009 nella ricorrenza del centenario della nascita e del quale si raccolgono qui gli atti, ha perciò inteso indirizzare l’attenzione degli studiosi sui risvolti storiografici e teorici della filosofia di Colorni e sull’approfondimento dei rapporti con la cultura dei tempi suoi. Proveniente da una famiglia dell’ebraismo italiano “assimilato”, allievo di Piero Martinetti e Giuseppe Antonio Borgese all’Università di Milano, Colorni fu ammiratore critico di Benedetto Croce e studioso fra i più originali di Leibniz. Filosofo “di professione”, nel corso degli anni egli maturò tuttavia un atteggiamento di profonda avversione nei confronti del pensiero inteso quale univoca interpretazione del mondo, avversione che lo indusse ad aprirsi con inedita sensibilità ai problemi della critica metodologica e della scienza fisica e matematica. Dotato di una non comune curiosità intellettuale, egli fu inoltre fra i primi studiosi ad occuparsi, in Italia, di psicoanalisi. Il versante più originale della epistemologia colorniana rimase però allo stato di semplice abbozzo: nel1944, appena trentacinquenne, Colorni venne infatti assassinato a Roma, dov’era entrato in clandestinità, dagli sgherri della Banda Koch
Index
Geri Cerchiai, Giovanni Rota
Introduzione
Gennaro Sasso
Eugenio Colarni
Emilio Gentile
«Tastare il polso alla propria epoca».
La crisi della civiltà nell’epoca dei tota litarismi
Sandro Gerbi
Ebreo suo malgrado
Tullia Catalan
Eugenio Colarni
e l’ambiente ebraico triestino negli anni Trenta
Alberto Cavaglion
«Il mio poeta».
Eugenio Co lorni, Umberto Saba e la psicoanalisi
Mario Quaranta
La “scoperta” di Eugenio Colarni
nelle riviste del secondo dopoguerra.
Gli scritti sulla relatività
Stefano Miccolis
Eugenio Colami e Benedetto Croce
(in appendice: Lettere di Eugenio Colorni a Benedetto Croce)
Geri Cerchiai
Eugenio Colarni lettore di Leibniz
Luca Guzzardi
Lo specchio della natura.
Colorni e la cultura scientifica del suo tempo
Marco Cuzzi
Eugenio Colorni e il sionismo
Carlo G. Lacaita
Colorni, l’antifascismo democratico
e la tradizione cattaneana tra le due guerre
Amedeo Vigorelli
Antifascismo tra i giovani: il caso di «Pietre»
Alceo Riosa
Giuseppe Antonio Borgese ed Eugenio Colorni
tra letteratura e politica
Appendice: Il testamento di Eugenio Colorni
Indice dei nomi