I casi del tarantismo e della jettatura – una ripresa settecentesca della teoria ficiniana e baconiana della fascinatio oculis – costituiscono altrettanti esempi di quel magnetismo magico, che riguarda sia la natura, sia l’uomo, ed è caratterizzato dall’apparente azione a distanza. L’actio in distans è avvertita come imbarazzante e misteriosa perché, mentre i fenomeni sono evidenti ai sensi, le loro cause sono sconosciute, e oppongono resistenza alle leggi della natura. Nel mio intervento, sarà analizzato il contributo che i naturalisti napoletani, come Ferrante Imperato, hanno dato alla storia del tarantismo, e i giuristi napoletani, come Nicola Valletta, hanno offerto alle teorie dell’oculus malus, attraverso l’ultima, curiosa e fortunata rivisitazione di una nobile e antica tradizione filosofica.