Edizioni critiche

Giambattista Vico

ORIGINE E INTENTI

Già nel 1972, nel II numero del «Bollettino del Centro di Studi Vichiani» – da lui fondato –, Pietro Piovani presentò il progetto di un’edizione critica nazionale delle opere di Giambattista Vico. Egli affermava la necessità di tornare ai testi vichiani originali emendandoli dallo strato su di essi sovrapposto dai maneggiamenti e rimaneggiamenti di Benedetto Croce e soprattutto di Fausto Nicolini. Sin dal 1904, difatti, Benedetto Croce aveva cominciato, con la sua prima redazione della Bibliografia vichiana, la raccolta e la pubblicazione di carte e documenti che fanno ora parte della preziosissima collectio viciana, conservata ancora intatta nella casa napoletana di Croce. A partire dal 1911 si associò all’impresa anche Fausto Nicolini, che collaborò da quel momento a tutti i lavori vichiani progettati da Croce.

Lo strato degli interventi di Croce e Nicolini ha condizionato e diretto la lettura di Vico delle generazioni successive, abituando i lettori ad una grafia completamente ammodernata, ad una punteggiatura assolutamente comprensibile, ad un carattere unico che non prevedesse diversificazioni, mirando come già ricordato a offrire innanzitutto un Vico “leggibile”. Allo stesso tempo, però, come dimostra in particolare il lavoro sulle varie versioni della Scienza nuova, l’intento comunicativo finiva per pagare il prezzo di una sostanziale uniformazione del pensiero vichiano, sottolineandone piuttosto l’unitarietà e epurandolo da soverchie oscillazioni.

Le edizioni vichiane successive al lavoro di Nicolini rimasero a lungo pervase dalla sua stessa impostazione, e solo lentamente comincarono a farsi strada le prime prudenti innovazioni, come nel caso di Flora (1957), Rossi (1959), Badaloni-Cristofolini (1971-1974).

Dopo il dibattito ospitato sul “Bollettino” a partire dal 1973, emerse sistematicamente nella comunità scientifica mobilitata dal CSV per l’edizione vichiana la necessità di proporre un Vico non più tanto, o almeno non solo, comprensibile, e dunque di privilegiare la fedeltà e il rispetto per le tormentate e laboriose vicende della scrittura vichiana. La caratteristica più peculiare dei testi di Vico è infatti la revisione continua e incessante, sia nella fase manoscritta che in quella a stampa, negli esemplari offerti in dono, nelle copie appena uscite dalla tipografia; le stesse volontà esplicite dell’autore sulla pubblicazione dei suoi scritti passarono, in più di un caso, attraverso fasi e stratificazioni successive. Come ha sottolineato Antonio Garzya, è essenziale nel caso di Vico distinguere tra la variante d’autore – sostituzione della redazione primitiva che viene in seguito ripudiata – e quella che egli stesso definì “autoglossa” – integrazione e modifica di un testo che si continua ad accettare.

IMPOSTAZIONE GENERALE

L’approccio inaugurato dall’edizione critica nazionale del Centro di Studi Vichiani si è basato dunque sul rifiuto pregiudiziale del testimone di edizione fornito dal Nicolini, a vantaggio dell’originale, per confrontarsi direttamente con le patologie e i problemi che l’originale solleva.

I criteri generali che tuttora ispirano l’edizione nazionale di Vico sono, fatto salvo il rispetto della specificità di ogni singola opera, tutti ispirati alla concezione più attuale del lavoro ecdotico:

  • esplicitazione delle fonti: i testi sono sempre preceduti dalla descrizione del manoscritto o manoscritti e dei testi a stampa utilizzati per la collazione delle varianti o per ricostruire criticamente il testo definitivo;
  • trasparenza della responsabilità esegetica: viene sempre anteposta un’introduzione che rende conto delle scelte operate, della tradizione del testo;
  • articolazione ragionata degli apparati: l’apparato critico, collocato al fondo della pagina, comprende l’apparato di fonti – che sono sempre quelle esplicite –, l’apparato relativo alla forma del testo ed eventuali annotazioni del curatore (tutte riferite al numero che contrassegna il rigo, che prosegue di cinque in cinque per capitolo), mentre le note di commentario trovano posto alla fine del testo;
  • formalizzazione dei segni ecdotici: le parentesi tonde vengono utilizzate per lo scioglimento delle abbreviazioni, quelle uncinate per la ricostruzione ipotetica di un testo mancante o illeggibile, quelle quadrate per un testo da cancellare;
  • fedeltà allo stile vichiano: la forma grafica è stata quasi sempre rispettata, così come la punteggiatura e le suddivisioni interne al testo;
  • funzione di supporto delle appendici: le appendici comprendono tutti i testi che possono servire d’appoggio diretto o indiretto all’edizione ma non possono esservi compresi.

Antonio Vallisneri

Origine e collaborazioni

L’impegno di studio su Vallisneri, inizialmente concentrato nell’individuazione, raccolta ed edizione delle lettere del suo epistolario, venne promosso sin dall’inizio degli anni Ottanta del secolo scorso nel contesto delle attività, ancora sotto la direzione di Mario Dal Pra, del “Centro di studi sul pensiero filosofico del ‘500 e del ‘600 in relazione ai problemi della scienza”, del CNR di Milano (CSPF-CNR), successivamente confluito nell’ISPF.
Nel 1991 e nel 1998 uscirono, nella collana del CSPF, i primi due volumi dell’edizione critica dell’Epistolario di Vallisneri, che raccolgono 476 lettere, scritte dallo scienziato dal 1679 al 1713, nelle quali apparve la centralità scientifica e culturale dei documenti epistolari pubblicati, e che si può dire che abbiano fatto da battistrada alla valorizzazione di questo autore e abbiano posto le premesse per l’approvazione, su impulso e richiesta dell’ISPF, da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, a partire dal 2000, dell’Edizione Nazionale delle sue opere.

Ad essa hanno dato la loro adesione, oltre all’”Istituto per la storia del pensiero filosofico e scientifico moderno”, che ne è l’ente promotore e il contesto istituzionale nel quale l’Edizione Nazionale vallisneriana si colloca, il “Centro studi Lazzaro Spallanzani” di Scandiano, l’Institut d’Histoire de la Médecine et de la Santé dell’Università di Ginevra, il Dipartimento di Biologia dell’Università Statale di Milano, il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi del Piemonte Orientale; il Centro Internazionale Insubrico “Carlo Cattaneo” e “Giulio Preti” dell’Università degli Studi dell’Insubria; l’Archivio di Stato di Reggio Emilia, la Biblioteca Estense di Modena e la Biblioteca “Panizzi” del Comune di Reggio Emilia. Con tale iniziativa hanno inoltre collaborato  importanti istituzioni ed enti pubblici e privati nazionali e internazionali.

Struttura e caratteristiche editoriali

Il Progetto dell’Edizione Nazionale prevede la pubblicazione, presso l’Editore Olschki di Firenze, di tutte le opere vallisneriane per un totale di oltre 40 volumi distribuiti in due serie e di un inventario ed edizione on line del carteggio. La prima serie è destinata a contenere l’edizione dei manoscritti. La seconda a offrire le opere edite direttamente dallo scienziato. Il database on line ad accogliere l’Inventario e l’edizione del suo imponente carteggio. A queste si aggiunge una sezione, denominata “Biblioteca dell’Edizione Nazionale delle Opere di Antonio Vallisneri”, con il compito di ospitare i volumi contenenti gli studi e i materiali funzionali al lavoro editoriale. Sinora, tra edizioni e volumi della “Biblioteca”, sono stati pubblicati ventun volumi, oltre a una notevole quantità di studi, di ricerche e di edizioni uscite in altre sedi, ma da ricondurre ai lavori del gruppo di ricerca vallisneriano.

L’Edizione Nazionale è stata progettata, in linea con l’indirizzo attuale delle edizioni nazionali, come edizione critica e si è data quindi criteri editoriali conseguenti.
Ha scelto inoltre di dotare le edizioni dei testi di un apparato di commento storico critico, che evidenzi i riferimenti bio-bibliografici espliciti e impliciti.
Ogni edizione presenta un’introduzione che illustra caratteristiche e significato del testo alla luce del pensiero e delle opere dell’autore e lo inserisce nel contesto del dibattito del tempo.

Sito internet e “Inventario del Carteggio”

Il sito internet (www.vallisneri.it) è stato concepito e realizzato come punto di riferimento e di supporto documentale dell’attività di ricerca connessa al Progetto e come il centro continuamente aggiornato d’informazione sull’autore, sul suo ambiente scientifico e sulle iniziative promosse dalla Commissione nazionale. Il sito presenta diverse sezioni.
La sezione riservata ai collaboratori contiene le edizioni nelle loro diverse fasi d’avanzamento e molteplici materiali di consultazione utili per il lavoro ecdotico e di ricerca vallisneriano.
Oltre alla sezione riservata, l’home page del sito presenta tre diverse aree, a loro volta articolate in sotto-sezioni.
Nella prima area sono fornite indicazioni sull’Edizione Nazionale e sulle sue attività.
Nella seconda area sono sintetizzate notizie su Vallisneri e la sua opera.
La terza area è composta da tre sezioni, una dedicata al “Catalogo del Fondo Bartolomeo Corte”, una all’”Inventario del Carteggio di A. Vallisneri” e una all’”Inventario del Carteggio di P.A. Micheli”.
L'”Inventario del Carteggio di A. Vallisneri” rappresenta uno strumento di notevole importanza per le ricerche e per la consultazione da parte degli studiosi.
L’”Inventario” è costituito, allo stato attuale delle ricerche, dalla schedatura di 12.079 lettere, dalla trascrizione di 2.541 lettere e dall’inserimento di 1.184 documenti in formato immagine.
L’inventario permette ricerche per mittenti e destinatari delle lettere, loro luoghi di partenza e di arrivo, attuale luogo e istituzione di conservazione dei documenti, eventuali edizioni precedenti, consistenza e caratteristiche delle lettere. Nel data base è possibile inserire il regesto delle lettere e la loro trascrizione.
La presenza di questi campi identificativi dei documenti e delle notizie ad essi relative favorisce notevolmente la ricerca e permette visualizzazioni immediate della massa del carteggio e della rete dei corrispondenti, dei temi fatti oggetto di indagine e dei documenti in cui essi si trovano trattati.

Commissione Nazionale

Guido Canziani (Presidente); Maria Teresa Monti (Segretario Tesoriere); Dario Generali (Coordinatore scientifico); Gino Badini (†); Walter Bernardi; Marino Buscaglia; Marta Cavazza; Bernardino Fantini; Maurizio Festanti; Paola Manzini (†); Renato Mazzolini; Gianni Micheli; Ernesto Milano; Giorgio Montecchi; Mariafranca Spallanzani.

Carlo Cattaneo

Il pensiero e l’attività di Carlo Cattaneo hanno inciso in un modo fondamentale – anche se da posizioni spesso minoritarie – nella formazione della cultura e della filosofia civile risorgimentali. Dopo le prime raccolte ottocentesche, alla edizione degli scritti cattaneani e al riordino archivistico delle carte si dedicò un Comitato apposito, inizialmente costituito dal Sindaco di Milano Antonio Greppi nella primavera del 1946 e poi divenuto, l’anno successivo, Comitato italo-svizzero per la pubblicazione delle opere di Carlo Cattaneo sotto la Presidenza di Alessandro Levi (1881-1953).

Le prime edizioni delle opere cattaneane programmate dal Comitato seguirono una disposizione tematica, che consentiva sia di rispettare l’ordine già adottato in vita dall’autore, sia di operare una scelta ragionata dei titoli. L’edizione del Comitato prese le mosse dalla silloge degli Scritti economici, organizzata nel 1956 da Alberto Bertolino. Seguirono gli Scritti storici e geografici, curati da Ernesto Sestan, gli Scritti filosofici, raccolti da Norberto Bobbio, gli Scritti politici, a cura di Mario Boneschi e, infine, gli Scritti letterari, curati da Piero Treves.

Conclusa in tal modo l’esperienza di una importante stagione editoriale, che aveva di fatto presentato una fondamentale selezione delle opere dell’intellettuale milanese, nel 1986 l’edizione cattaneana venne ufficialmente dichiarata – a testimonianza della validità del lavoro svolto – Edizione Nazionale delle Opere di Carlo Cattaneo. Il Comitato raccolse così l’esigenza di restituire il complesso degli scritti di Cattaneo in ordine cronologico e secondo le metodologie dei più aggiornati criteri ecdotici.

Il Progetto Cattaneo nasce da Convenzione di collaborazione stipulata fra l’Ispf e il Comitato italo-svizzero per la pubblicazione delle opere di Carlo Cattane nel 2017. A partire dalla realizzazione dell’edizione critica nazionale degli scritti apparsi sulla prima serie del «Politecnico» (1839-1844), esso intende studiare nei suoi diversi aspetti il pensiero cattaneano, ponendo specifica attenzione alla contestualizzazione storica del suo poliedrico e vastissimo intreccio di interessi.

L’ISPF ha varato il progetto per l’edizione e lo studio delle opere cardaniane. I volumi prodotti nell’ambito del progetto sono pubblicati all’interno della Collana “Filosofia e scienza in età moderna” dello ISPF. Ogni volume della serie è corredato di un’introduzione storico-filologica dedicata al testo o ai testi in esso raccolti; i testi sono dotati di apparati filologici e storici e sono completati da un index nominum e da un index rerum.