Percorsi filologici: le edizioni critiche di Vico, Vallisneri e Cattaneo

Edizione critica Opere di G.B.Vico

Il progetto di edizione critica dell’opera omnia di Giambattista Vico, ora pubblicato da Edizioni di Storia e Letteratura di Roma, fu presentato da Pietro Piovani nel 1972, e nasceva dalla necessità di tornare ai testi vichiani originali emendandoli dagli interventi arbitrari introdotti da Benedetto Croce e soprattutto da Fausto Nicolini. Lo strato degli interventi di Croce e Nicolini ha condizionato e diretto la lettura di Vico delle generazioni successive, abituando i lettori a una grafia completamente ammodernata, a una punteggiatura assolutamente comprensibile, a un carattere unico che non prevedesse diversificazioni, mirando a offrire innanzitutto un Vico “leggibile”. Allo stesso tempo, però, come dimostra in particolare il lavoro sulle varie versioni della Scienza nuova, l’intento comunicativo finiva per pagare il prezzo di una sostanziale uniformazione del pensiero vichiano, sottolineandone l’omogeneità priva di complessità. Le edizioni vichiane successive al lavoro di Nicolini rimasero a lungo pervase dalla sua stessa impostazione: l’approccio inaugurato dall’edizione critica nazionale dell’ISPF si è basato dunque sul rifiuto pregiudiziale del testimone di edizione fornito dal Nicolini, a vantaggio dell’originale, per confrontarsi direttamente con le patologie e i problemi che l’originale solleva.