21-22 novembre 2024, ore 19
Centro Domus Ars (Napoli, via Santa Chiara, 10)

Rosario Diana, Naufragio. Nomi e immagini dal dolore dei migranti

Melologo

Spettacolo filosofico di Rosario Diana, Naufragio. Nomi e immagini dal dolore dei migranti, oratorio da camera per due voci recitanti, voce processata, percussioni con live electronics e danzatrice
Ingresso libero

Al Centro Domus Ars (Napoli, via Santa Chiara, 10), giovedì 21 e venerdì 22 novembre, alle ore 19, il quarto evento della rassegna MTR (musica – teatro – ricerca) 3/2024, di cui è direttrice artistica Rosalba Quindici: uno spettacolo filosofico, Naufragio. Nomi e immagini dal dolore dei migranti, di Rosario Diana (primo ricercatore di filosofia presso l’Ispf-Cnr, responsabile scientifico del Progetto “Saperi umanistici e linguaggi delle arti”, DUS.AD005.023). Si tratta di un oratorio da camera per due voci recitanti, voce processata, percussioni con live electronics e danzatrice. In scena Andrea Renzi e Silvia Ajelli (voci recitanti), Arianna Montella (danzatrice) e Lucio Miele (autore ed esecutore della musica alle percussioni con il live electronics). Le coreografie sono di Montella e Diana (il quale firma anche la voce processata e la regia); la scenografia è di Nera Prota (in collaborazione con Rebecca Carlizzi, Arianna Acanfora e Simona La Monica); aiuto regia: Ruggero Cerino. L’ingresso è libero; la prenotazione è consigliata ma non obbligatoria: infoeventi@domusars.it / 081-3425603.

Il lavoro – già rappresentato a Napoli (ma in forma ridotta ed “ecologica”) il 10 settembre 2021 nel Teatro romano del Parco eco-archeologico del Pausilypon e ora riproposto con un nuovo allestimento più “tecnologico” – si basa su un libro di Diana (Nauaghía Naufragium. Nomi ed epifanie dal dolore dei migranti. Poema a drammaturgia libera, Pisa, Ets, 2021) e su altri testi che l’autore ha opportunamente tratto dalle liriche di Saffo, dalle Supplici di Eschilo, dai frammenti di Empedocle, dal De rerum natura di Lucrezio, dal reportage sull’emigrazione italiana di fine Ottocento Sull’Oceano di Edmondo De Amicis e dalla Dichiarazione universale dei diritti umani.

Con le voci recitanti e processate, la danza, le percussioni e il live electronics il lavoro vuole “mostrare” nei loro tratti tipici (tipici perché purtroppo si ripetono) alcune forme di sofferenza patite dai migranti del nostro tempo. In contrappunto si muove di tanto in tanto la declamazione ritmica di nomi ricavati da un elenco di vittime delle migrazioni negli ultimi anni. Tali nomi, privati di cognome o prenome, diventano segni-suoni non più collegati a un singolo essere umano, ma evocativi del sacrificio di tutti i migranti rimasti ignoti. Il titolo, Naufragio, coniuga allusivamente il naufragio dei migranti con quello dell’Europa di fronte al fenomeno epocale delle migrazioni.

«Il mio libro Nauaghía Naufragium – spiega Diana –, su cui è centrato l’intero spettacolo, è basato su vicende tragiche realmente vissute, a cui ho sottratto le determinazioni individuali e circostanziali. In questo modo ho potuto creare una sorta di fenomenologia del dolore dei migranti, che presento nella sua nudità e crudezza allo spettatore. Ho definito intenzionalmente la performance un “oratorio da camera”, per sottolinearne la dimensione anfibia (fra pièce teatrale e concerto) e dichiarare la sostanziale complicità fra suono/musica e parola: una complicità semanticamente arricchita dal contributo della danza e da un’idea di poesia concepita e scritta per essere eseguita e dare testimonianza, nel rispetto della destinazione originaria di ogni componimento in versi: la recitazione dal vivo.

Lo spettacolo è finanziato dall’Associazione Quidra, dalla Fondazione Il Canto di Virgilio, dall’Accademia di Belle Arti di Napoli e dall’Ispf-Cnr (Istituto per la storia del pensiero filosofico e scientifico moderno – Consiglio nazionale delle ricerche).

Organizzato da:
Istituto per la storia del pensiero filosofico e scientifico moderno – Cnr

Modalità di partecipazione:
Ingresso libero

Per info:
Rosario Diana rosario.diana@ispf.cnr.it

Allegato: locandina