Domenico Cirillo. Discorsi accademici
I Discorsi accademici di Domenico Cirillo (1793-1799), filosofo, medico e naturalista, furono pubblicati a Napoli, senza l’indicazione dell’editore, nel 1789 e 1799, anno della Rivoluzione napoletana, della quale fu uno dei protagonisti e dei martiri. I Discorsi sono una sorta di autobiografia intellettuale, scandita dalle riflessioni sui principali temi della scienza, della medicina e della filosofia europee della secoda metà del Settecento. Letti probabilmente a un piccolo cenacolo di amici nel celebre orto botanico di famiglia, affrontano temi come la vita (La cagione della vita), la morte (La morte del cavaliere Gaetano Filangieri, Sensazioni de’ moribondi), la sensibilità (La cagione della sensibilità), i piaceri fisici e morali della solitudine e del contatto con la natura (Piaceri della solitudine, traduzione delle Passeggiate quinta e settima di Rosseau), come anche quelli legati alle condizioni disumane delle carceri e degli ospedali (La prigione e L’ospedale). Il volumetto si chiude in un discorso apparentemente diverso, più leggero e ironico, Le virtù morali dell’asino, ma che in realtà è legato agli altri e ne è in qualche modo il presupposto, in quanto l’asino era per Cirillo il simbolo del filosofo saggio e sapiente, del moralista puro e innocente, dello scienziato scrupoloso e paziente.