Gaetano De Bottis. Ragionamento istorico intorno all’eruzione del Vesuvio che cominciò il di 29 luglio dell’anno 1779 e continuò fino al giorno 15 del seguente mese di agosto
Scienziato napoletano assai apprezzato e genuino amante del Vesuvio, Gaetano De Bottis (1721-1790) rappresenta una sorta di alter ego regnicolo del britannico William Hamilton con cui lo unì un intenso rapporto di collaborazione e di amicizia. Fortemente segnato dagli insegnamenti di Antono Genovesi e sacerdote secolare, De Bottis incarna perfettamente il carattere fortemente cattolico dell’attività scientifica di una certa classe intellettuale che trovò nello studio dei fenomeni naturali l’espressione più adeguata delle proprie idee panteistiche, e i cui componenti furono i campioni di uno dei momenti più fulgidi della storia naturale nel sud Italia.
Frutto eminente di questo mondo intellettuale, il Ragionamento mette in evidenza con grande efficacia il ruolo cruciale di Napoli e del Regno nella cultura europea del secondo Settecento, di cui il Vesuvio, in quegli anni in continua eruzione, rappresentò senz’altro uno dei centri di interesse più significativi sia in senso fisico che simbolico, e come tale divenne meta di numerosissimi viaggiatori e curiosi di ogni tipo, impegnati in ciò che per molti versi si configura come una sorta di pellegrinaggio laico.