I consulti di Ludovico Pacino Viti (1662-1732) e di altri medici del suo tempo
Il “codice L. Viti”, appartenente a collezione privata, è una testimonianza eccezionale della medicina pratica tra la fine del Seicento (1682) e il 1737. La corrispondenza, incentrata su Perugia e l’Umbria, si estende fino al Veneto, all’Emilia-
Romagna, alle Marche, al Lazio.
Accanto alla settantina di consulti firmati da Ludovico Pacino Viti, o a lui attribuibili, spicca per frequenza la firma di Virginio Cocchi e di Marcello Malpighi. La presente edizione, oltre alla trascrizione e alla definizione del testo, è incentrata sulla ricerca delle fonti, sovente nascoste, di autori antichi e coevi, anche mediante il confronto con tre codici inediti riconducibili a Viti stesso (Biblioteca Comunale Augusta di Perugia, mss. 3427, 3428; il codice privato Tutior ac simplicior Praxis).
L’ampia Introduzione generale (a cura di Benedino Gemelli) illustra gli orientamenti terapeutici che emergono dai consulti, ancorandoli all’indirizzo dottrinale del medicare con semplicità; Alessandro Menin ha operato la sintesi dei dati biografici concernenti L. Viti, anche con documenti inediti.