34. La Fantasia, “ch’è l’occhio dell’ingegno”
L’abbandono, da parte di Vico, della convinzione che Fantasia e Ragione costituiscano due principi antitetici dal punto di vista ontologico apre la strada alle indagini fondate sull’analisi del concetto di Verità come composizione e non più come intuizione. Questione e nodi teoretici che costringono tutta la cultura moderna, e in questa Vico, a interrogarsi su categorie conoscitive quali Memoria, Fantasia, Ingegno, etc, che in primo luogo nella letteratura novecentesca hanno trovato poi fertile terreno d’indagine. Una nuova definizione d’individualità dove il pensare metafisico esprime una condizione avanzata dell’umanità tramite l’apprendimento del processo di astrazione, ma insieme anche la scoperta di un equilibrio tra le varie facoltà che sovrintendono agli atti cognitivi.