23. La scienza nuova nella storia del pensiero politico
Lo studio su Vico di V oegelin, che qui si presenta con l’introduzione di J. Gebhardt, docente all’Università di Erlangen-Niirnberg – uno dei più importanti studiosi dell’opera del filosofo politico – costituisce un lungo capitolo della History of Political Ideas, rimasta inedita. Nell’approccio antignostico ed antiprogressivista proprio di Voegelin, Vico assume «una sua propria grandezza», con la quale non possono competere quei filosofi tedeschi che l’interpretazione crociana insiste nel sovrapporre al pensiero vichiano. «Difficilmente Vico può essere considerato pari a Kant come epistemologo, o pari a Hegel nella logica dello spirito, ma come filosofo della storia egli li supera entrambi, perché la sua consapevolezza cristiana dei problemi dello spirito lo protesse da quel deragliamento gnostico che esaurisce il significato della storia nella struttura della storia profana umanamente intellegibile».
Attraverso un’analisi attenta della Scienza nuova intesa in tutta l’ampiezza diacronica delle sue varie edizioni, Voegelin si concentra sul significato epocale dell’ opera vichiana per una «storia generale delle idee politiche», per giungere alla conclusione che Vico è «uno dei fondatori della moderna scienza politica».