«… per le forze eterne della materia». Natura e scienza in Giacomo Leopardi

Il rilievo di Giacomo Leopardi come pensatore è ormai universalmente accettato. Un passo ulteriore conduce al confronto tra l’opera di Leopardi e la “filosofia naturale” del suo tempo. Si tratta di un programma di studi già individuato dall’autore, che qui viene approfondito tramite una diretta indagine sui testi. Il libro presenta una fisionomia originale: storia naturale, chimica, biologia, cosmologia si compongono nell’orizzonte di una filosofia della natura emersa dalla lunga consuetudine stabilita da Leopardi con le sue letture. Il richiamo alle fonti risponde all’esigenza di riprodurre lo stile di pensiero di Leopardi. Si tratta di delineare, con opportuni riferimenti storico-testuali, la filosofia leopardiana della natura, che consente di pensare il problema irrisolvibile della felicità umana, collocando le “umane sorti” nel disegno arcano della natura madre-matrigna, e insieme fa germinare figure paesaggistiche e “idilliche” tra le più belle dei Canti e delle Operette. È il percorso proposto nei quattro capitoli del libro. Il primo presenta nuove fonti per noti luoghi letterari dei Canti e delle Operette e per i pensieri dello Zibaldone; il secondo conduce dalla teologia naturale allo “spettacolo senza spettatore” del Folletto; il terzo sonda il rapporto di Leopardi con la chimica e con i chimici del suo tempo; il quarto segue la riflessione leopardiana sul mondo animale. Conclude il volume un’appendice dedicata a una riflessione sul rapporto della filosofia pratica di Leopardi con il nostro tempo.

 

INDICE

Avvertenza

  • 1. La biblioteca di Leopardi: nuove fonti, tra pensiero e poesia »
  • 1.1. Le viole, il canto, il Genio. Tre fonti per Il sabato del villaggio, Il passero solitario e il Dialogo di Torquato Tasso e del suo genio familiare
  • 1.2. Perché un Islandese?
  • 1.3. «Non potest idem simul esse et non esse», «picciol pomo », Omero e Newton. Tre luoghi di pensiero
  • 2. Spettacolo senza spettatore. Dalla «pietade illuminata» al Dialogo di un Folletto e di uno Gnomo
  • 2.1. Pluche: Lo Spectacle de la Nature come metafora della «pietade illuminata»
  • 2.2. Pluralità dei mondi e disincanto relativistico negli Entretiens di Fontenelle
  • 2.3. Uno spettacolo senza spettatore: il Dialogo di un Folletto e di uno Gnomo
  • 3. Leopardi, la chimica, i chimici
  • 3.1. La biblioteca chimica di Leopardi
  • 3.2. La chimica negli studi giovanili
  • 3.3. Casi di affinità: Leopardi e i chimici (Dandolo, Paoli, Orioli, Ciani)
  • 3.4. La chimica negli scritti leopardiani
  • 3.4.1. Lo Zibaldone
  • 3.4.2. Scritti letterari e poetici
  • 4. Pensiero dell’animalità e materialismo in Leopardi
  • 4.1. Il giovane Giacomo e gli animali
  • 4.2. La riflessione sull’ animalità nello Zibaldone
  • 4.3. L’ Elogio degli uccelli
  • 4.4. «L’io del topo, del can, d’ altro mortale»

Appendice. Lettera a un giovane del XXI secolo: inattualità e presenza di Leopardi

  • 1. Inattualità e presenza
  • 2. Lettera a un giovane del XXI secolo
  • 3. Riflessioni morali per le future generazioni

Indice dei nomi

«… per le forze eterne della materia». Natura e scienza in Giacomo Leopardi

Autore: Gaspare Polizzi
Franco Angeli
Filosofia e scienza nell'età moderna e contemporanea, n. 496.1.68
Milano, 2008
ISBN: 9788846497543