24. Tempo Linguaggio e Azione. Le strutture vichiane della “Storia ideale eterna”

In un’indagine intesa a illuminare le strutttrre speculative del pensiero vichiano, Botturi prende in esame gli assi portanti dell’edificio vichiano, idetificati nell’«umanesimo linguistico», nella riattivazione originale della tradizione speculativa neoplatonica mediata dalla recezione del postcartesianesimo malebranchiano-occasionalistico e l’ermeneutica romanistica, intrecciata con la problematica moderna del «diritto naturale». A partire dall’identificazione dell’agire storico vichiano con un’azione linguistica, viene mostrata la funzione essenziale del linguaggio come chiave ermeneutica dell’antropologia, dalla quale discende la rivalutazione vichiana del valore speculativo del poetico e la valorizzazione della dimensione pragmatica della parola. Ma il linguaggio è analizzato, stilla base della sollecitazione contemporanea della «etica della comunicazione», anche dal punto di vista della sua dimensione pragmatica e della sua funzione comunicativa. La riflessione sulla concezione etico-storica di Vico viene dunque riletta a partire dalla sua dimensione linguistica, che viene messa a confronto con il moderno narrativismo. La metafisica della mente vichiana costituisce un originale modello di filosofia trascendentale, caratterizzato da una metafisicità non criticistica e da una materialità contenutistica non formalista.

24. Tempo Linguaggio e Azione. Le strutture vichiane della “Storia ideale eterna”

Autore: Francesco Botturi
A. Guida Editori
Studi Vichiani, n. 24
Napoli, 1996
ISBN: 88-7188-115- X