Compassione

[1] P. L. Landsberg, Essai sur l’expérience de la mort, Paris, Éditions du Seuil, 1993 p. 32.

[2] Ibid.

[3] Ivi, p. 33.

[4] Ivi, p. 34.

[5] Ivi, p. 39.

[6] Ivi, pp. 40-41.

[7] Ivi, p. 36.

[8] Ivi, p. 37.

[9] Cfr. M. Scheler, Morte e sopravvivenza, tr. it. Brescia, Morcelliana, 2012.

[10] Landsberg, p. 38.

[11] Ivi, p. 47.

[12] Ivi, pp. 42-43. Il ‘recupero della fedeltà’ è anche alla base del pensiero di Gabriel Marcel, che parla di una “presenza permanente” che supera la morte per il vivente: “La nostra fedeltà si basa soltanto sulla adesione che manteniamo nei confronti di un’esistenza che non può assolutamente essere relegata nel mondo delle immagini” (G. Marcel, Giornale Metafisico, tr. it. Roma, Abete, 1966, p. 482).

[13] “La morte è un fatto contingente che, in quanto tale, mi sfugge per principio e dipende originariamente dalla mia fattità” (J. P. Sartre, L’essere e il nulla, tr. it., Milano, il Saggiatore, 1980, p. 655).

[14] Ibid.

[15] Ivi, p. 656.

[16] Si riferisce al testo di Ph. Ariés, Essais sur l’histoire de la mort en Occident, Paris, Éditions du Seuil, 1975 (tr. it. Storia della morte in occidente, Milano, Rizzoli, 1978).

[18] “Internazionale”, aprile 2020.

[20] E. De Martino, Morte e pianto rituale. Dal lamento funebre antico al pianto di Maria [1958], Torino, Bollati Boringhieri, 2002, p. 8.

[21] Ivi, pp. 156-157.

[22] E. Severino, Dispute sulla verità e la morte, Milano, Rizzoli, p. 598.

[23] Ivi, p. 125.

[24] Ivi, p. 102.

[25] Ivi, p. 113.

[26] Sartre, op. cit., pp. 653-654.

[27] M. Heidegger, Essere e tempo, tr. it., Milano, Longanesi, 1976, p. 295.

[28] Ivi, p. 297.

[29] Lansberg, op. cit., p. 32.

[30] Heidegger, op. cit.,p. 291.

[31] Ivi, p. 292.

[32] Ibid.

[33] Landsberg, op. cit., p. 42.

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