Misurare la distanza. Note sul rapporto tra sguardo e verità nella filosofia moderna

La questione della vista riveste una particolare importanza in relazione al tema della verità: con la vista ci formiamo una rappresentazione del vero e proprio attraverso il modo in cui v~diamo un oggetto, lo giudichiamo vero. Descartes costituisce un momento cruciale di effettivo trionfo di una teoria cognitiva fortemente modellata sul piano oculare, e l’oggetto dell’intelletto si esprime come una verità invisibile in sé in quanto verità mentale. Se davvero “l’occhio vede senza discernere”, l’oggetto si moltiplica, si disgrega e, sottoposto alla visione individuale, diventa segno di qualcosa di preesistente e invisibile. E le apparenti qualità dei corpi, distanza grandezza e proporzione, vengono distorte da un’evidenza che non prova la verità di quel che si vede. Gran parte del lavoro della filo sofia contemporanea è stato dedicato a ri spondere alla questione cartesiana del rapporto dell’immaginazione con il corpo, a partire dall’inquietante lettura fou caultiana delle Meditationes. Il nesso particolare-universale che, da Aristotele alla modernità, scaturisce da una teorizzazione cognitiva legata a categorie visive e rappresentative viene preso a prestito dalla filosofia contemporanea per individuare l'”errore di Cartesio” e la mistificazione da questo ingenerata.

Indice

Introduzione

Capitolo Primo
Un corpo che vede

Capitolo Secondo
Un corpo che immagina

Capitolo Terzo
Vedere secondo verità

Capitolo Quarto
Vedere lontano

Capitolo Quinto
Vedere e non vedere

Capitolo Sesto
Una visibilità senza enigmi

Indice dei nomi

Misurare la distanza. Note sul rapporto tra sguardo e verità nella filosofia moderna

Autore: Manuela Sanna
Edizioni ETS
Philosophica, 239
Pisa, 2020
ISBN: 9788846757500